Ritorno a Riverton Manor

di Kate Morton.




Questo è già il terzo romanzo di Kate Morton che leggo, e ognuno mi ha stupito per la magistrale bravura con cui intreccia le trame fra di loro.

"Ritorno a Riverton Manor" (originariamente "The shifting fog") è il primo romanzo che scrive, ed anni fa era già stato tradotto in Italia, ma era passato in sordina.
Dopo il successo del libro "Il giardino dei segreti", di cui ho già scritto la recensione, in Italia è uscito anche "Una lontana follia" e per l'appunto la ristampa di "Ritorno a Riverton Manor".


Copertina della
prima edizione in Italia



Il libro è ambientato più o meno nel periodo tra le due guerre mondiali in Gran Bretagna, dico più o meno perché, come quasi tutti i libri che amo, la storia è raccontata ai giorni nostri e rievoca fatti di tempi passati.
La protagonista, nonché narratrice è Grace, la cameriera personale di Hannah, una giovane nobile di una antichissima casata inglese, gli Hartford, di cui per tutto il libro vengono narrate le vicende, personali e non e i segreti.

Il bello di questo libro è secondo me l'ambientazione, una antica villa in cima ad una collina, dove noi possiamo seguire le abitudini, sia della servitù che dei nobili dell'epoca. La vita quotidiana è scandita regolarmente dalle faccende di casa e dai doveri, e nel libro si capisce benissimo il tenore di vita di entrambe le parti sociali tirate in causa.
Le descrizioni degli ambienti sono fantastiche, ben scritte e dettagliate.

Nelle mie ricerche, ho trovato, grazie ad un passo del libro dove viene descritta la villa di Riverton,

 "Riverton Manor, Saffron Green, Essex: An early Elizabethan farmhouse designed by John Thorpe, Riverton Manor was ‘gentrified' in the eighteenth century by the eighth Viscount of Ashbury who added two bays, transforming the house into a graceful manor. In the nineteenth century, when countryhouse weekends became popular, Riverton again underwent conversion at the hands of architect Thomas Cubitt: a third level was built to incorporate more guest accommodation; and, in keeping with the Victorian preference that servants remain invisible at all times, a rabbit warren of servants' rooms was added to the attic, along with back stairs leading directly to the kitchen."
la villa da cui forse l'autrice ha preso spunto.
Si chiama Audley End House, è nell'Essex ed è stata disegnata da John Thorpe.
Audley End House oggi
Mappa Audley End House

Dalla mappa qui sopra, cercando punti in comune con il romanzo, si vede anche il lago dove Robert Hunter potrebbe essersi suicidato.

Qui il sito ufficiale della villa.


Trama:

Riverton Manor, estate 1924. Il mondo dorato dell'aristocratica famiglia inglese degli Hartford è scosso da uno scandalo: durante la festa di inaugurazione della loro dimora di campagna, presso il lago della tenuta viene ritrovato morto, con una pistola in mano, il giovane poeta Robert Hunter. Suicidio? Uniche testimoni del fatto le sorelle Hannah ed Emmeline Hartford, che da quella tragica notte non si parleranno mai più. Settant'anni dopo una produttrice americana, decisa a realizzare un film sull'episodio, chiede aiuto a Grace Bradley, entrata ancora adolescente a servizio dagli Hartford e l'unica a conoscere la verità su quanto è realmente accaduto quella notte. Sopraffatta dal dolore e dai ricordi Grace, ormai quasi centenaria, rievoca la propria lunga vita e le vicende dei giovani Hartford, dei quali era diventata amica e confidente: David, morto al fronte; Hannah, geniale e brillante, andata in sposa a un ricco americano che non amava; Emmeline, bella e capricciosa. E l'enigmatico Robert, del quale entrambe le sorelle erano segretamente innamorate...

La cosa che mi ha entusiasmato più di tutte è che mentre leggevo questo romanzo mi sono imbattutta nella pubblicità di un telefilm che sarebbe andato in onda di li a poco. Era la seconda stagione di Downton Abbey. Ovviamente mi sono vista tutta la prima stagione in tempo per godermi la seconda, ma la cosa bellissima è che i fatti, i personaggi e gli avvenimenti sono molto simili sia nel tele film che nel romanzo che stavo leggendo, infatti alcune volte me li confondevo.



Il telefilm è ambientato a sua volta a Highclere Castle, un meraviglioso castello in cui è stata girata la serie, sia gli interni che gli esterni.


Highclere Castle
Highclere Caste and gardens
Alcune copertine del libro

High & dry primo amore

di Banana Yoshimoto.


Già dalle prime righe si sente subito l'atmosfera e lo stile leggero di Banana Yoshimoto.

La protagonista del libro, Yuko, una quattordicenne, racconta le sue sensazioni, i suoi ricordi e le sue emozioni in prima persona, e la seguiamo nella scoperta del primo amore.
Ma non solo: Yuko è figlia unica, il padre lavora in America ed è lontano dalla famiglia per tutto l'anno, la madre è affettuosa ma solitaria, quindi Yuko è abituata a fare tutto.
La ragazzina inoltre è molto sensibile ed enpatica e pensa di vedere delle presenze strane, quasi degli spiritelli magici.
Mi hanno ricordato gli spiriti in "Princess Mononoke".


Soffre della distanza del padre ed ha una grande passione, il disegno, Kyu.
Grazie a queste due cose, Yuko si innamora del suo insegnate di disegno ed inizia a frequentarlo dopo aver lasciato il corso di disegno.

Tutto è raccontato in modo delicato e con molti aneddoti e riflessioni personali.

La trama è di una semplicità disarmante, come un pò tutte quelle di Banana Yoshimoto, in pratica racconta solo dei giorni che passa con il suo ragazzo e del primo amore.

Rispetto agli standard a cui ero abituata della Yoshimoto, sono rimasta un poco delusa, anche se le atmosfere e la natura arrivano dritte al cuore.

Il libro dei profumi perduti

di M. J. Rose.


Questo libro mi ha subito attirato sullo scaffale, un po' per la copertina, e un po' anche per la trama che ho letto subito dopo. Sul risvolto di copertina c'erano tutti gli elementi che mi piace trovare in un libro: è una storia ambientata in Francia, tra passato e presente, la vicenda passa da un personaggio all'altro (un po' come in un diario), e soprattutto c'è in ballo un LIBRO!

All'inizio è un po' confusionario, diciamo che i personaggi presentati, sono troppi per riuscire a collegarli, quindi ci si sente un pò spaesati e persi tra le pagine. Ci vuole più di una buona metà del libro prima di entrare nel vivo e di sentirsi coinvolti.



Trama:

Jac L'Étoile è da sempre in fuga dal passato. Ultima erede di una grande e decaduta famiglia di profumieri francesi, è tormentata dal ricordo di un amore perduto e da misteriose visioni innescate dalle fragranze esotiche che respira fin da bambina. Per liberarsene è fuggita a New York, dove lavora come studiosa di mitologia e autrice televisiva. Ma il passato riemerge quando il fratello Robbie, deciso a tentare il tutto per tutto pur di risollevare le sorti della famiglia, le annuncia di aver ritrovato un antico testo, "Il libro dei profumi perduti", e alcune tracce del leggendario profumo delle anime gemelle, un'essenza in grado di risvegliare memorie di vite trascorse e fornire così la prova della reincarnazione. È l'inizio di un'avventura che costringerà Jac a fare i conti con i propri fantasmi e ad affrontare oscuri nemici per i quali la posta in gioco non sono i sentimenti, ma il potere. Dall'Egitto di Cleopatra alla Francia rivoluzionaria, dalle montagne del Tibet alle catacombe di Parigi, "Il libro dei profumi perduti" è un thriller dell'anima, un susseguirsi di intrighi, passioni e colpi di scena.


I personaggi sono molti, ma forse quelli che ho sentito di più come protagonisti sono stati Jac e Robbie L'Etoile:
sorella e fratello, sono profumieri da infinite generazioni ed hanno una profumeria, se così banalmente si può chiamare, in Rue de Saint-Pères a Parigi. 
Il negozio è annesso alla villa di famiglia, ed il tutto è ovviamente in stile rococò con innumerevoli descrizioni dei vari oggetti antichi he contiene la magione, quali per esempio l'organo da profumiere.




Nel giardino c'è un labirinto, dove al centro c'è un obelisco egizio e un passaggio per le catacombe di Parigi. Il labirinto mi ha ricordato un po' quello che compariva nel film "Profumo, storia di un assassino", che ho scoperto essere a Barcellona.
Labirinto del film "Profumo, storia di un assassino"

L'obelisco collega l'anima egizia del libro, perchè gli antenati dei L'Etoile in Egitto hanno trovato questo fantomatico vaso contenente una fragranza che sembra indurre a ricordare le vite passate.


Film "Profumo, storia
di un assassino"
Del vaso rimangono solo dei frammenti e Robbie e Griffin (Ex fidanzato di Jac) cercano di decifrare le iscrizioni egizie per risalire alla ricetta degli ingredienti per creare questa fragranza che porta in uno stato di trance e fa ricordare le vite passate di una persona.


Dalai Lama
Infatti nel libro si parla anche di reincarnazione e ovviamente del Tibet e del Dalai Lama.

I vari personaggi e i luoghi ad essi collegati, passano da uno all'altro in modo molto ben combinato e studiato.





Cina, New York e Parigi le tre location principali.
Parigi è quella più presente e meglio descritta.
Alcune scene sono ambientate nelle catacombe di Parigi dove si respira il clima di ansia e tensione grazie alle descrizioni delle sensazioni di Jac.


Entrata catacombe di Parigi

Un'altro punto a favore del libro, sono le scene di ricordo (allucinazione) che ha Jac quando annusa la fragranza segreta. La donna grazie a questo profumo rivive le sue vite anteriori sotto forma di ricordi. Infatti si capisce che ha avuto ben due vite prima della sua: una nell'antico Egitto e una in Francia in una sua antenata, Marie-Geneviève. Queste scene danno respiro alla storia e creano delle finestre temporali molto belle.

Oltre alla trama principale del libro, si può anche gustare una discreta storia d'amore riscoperto tra Jac e Griffin; unica nota un pò fantasiosa è l'amore dei due che passa i vari secoli.

Tutto sommato un libro ben scritto, anche se ci si aspettava di più vista la trama e la bella copertina.
Comunque questo è l'ultimo libro scritto dall'autrice, speriamo in una traduzione italiana degli altri libri.



Moshi moshi

di Banana Yoshimoto.



Ogni anno Banana Yoshimoto sforna nuovi libri, o meglio, se leggete la data della prima pubblicazione del libro, la Feltrinelli, ogni anno stampa i libri di Banana Yoshimoto, e di questo sono molto grata, visto che è una delle mie autrici preferite.

Purtroppo però, questo libro ha un po' mancato le aspettative dei lettori abituali della Yoshimoto, abituati da "Kitchen", all'atmosfera familiare, struggente e intensa dei drammi nei suoi libri.


All'inizio ho fatto un po' fatica ad appassionarmi ai luoghi, ai fatti e ai personaggi, ma alla fine, proprio alla fine il quartiere di Shimokitazawa entra a far parte della tua passeggiata serale.


Shimokitazawa, è il quartiere protagonista di questo libro, non Yoshie e sua madre (infatti il nome della ragazza compare dopo un po' di pagine).



Shimokitazawa
Shimokitazawa è un quartiere di Tokyo considerato il quartiere dei giovani hippies. L'atmosfera è simile ad Harajuku, con viette pedonali, negozi e molti ristorantini.

Il ristorante "Les Liens" dove ha lavorato la protagonista, è realmente esistito, e qui troverete una piccola descrizione.


Il quartiere è descritto nei suoi angoli più caratteristici grazie alle protagoniste, madre e figlia,  che girano per tutti i locali e li descrivono attraverso i piatti e le bevande.


In generale tutto il libro ha un'atmosfera tranquilla, lenta e molto improntata sui sentimenti e le sensazioni provate dai protagonisti. All'inizio si fa un po' fatica ad abituarsi a tutto questo, ma poi, proprio come Yoshie, ci si sente parte del quartiere e dei suoi ingranaggi.


Les Liens Brasserie
Il locale dove lavora Yoshie

Molto bello il modo in cui descrive il ciliegio del quartiere e di come la protagonista si sente legata ad esso.



Trama:

Dopo aver perso il padre in quello che ha tutta l’aria di essere stato un doppio suicidio d’amore, Yoshie si trasferisce dalla sua casa di Meguro a un minuscolo e vecchio appartamento a Shimokitazawa, un quartiere di Tokyo famoso per le sue stradine chiuse al traffico, i ristoranti, i negozietti, nonché meta degli alternativi della capitale. Qui Yoshie spera, aiutata dall’atmosfera vivace, di superare il dolore e dare una nuova direzione alla sua vita. Un giorno, però, sua madre le si presenta a casa all’improvviso con una borsa Birkin di Hermès e qualche sacchetto. Inizia così una bizzarra convivenza che unisce le due donne lungo il percorso di elaborazione del lutto che le ha colpite, le pone di fronte a verità inaspettate, le aiuta a scorgere fiochi lumi di speranza nel buio di una quotidianità ferita.Moshi moshi – “pronto” al telefono – è il racconto di una rinascita, la favola delicata e struggente della vita di un quartiere, la storia di una madre, di una figlia, di un grande dolore e di qualche piccola felicità inattesa.

dal sito Feltrinelli.



もしもし下北沢
la cover del libro giapponese



Anche se non è tra i migliori libri della Yoshimoto, è comunque nel suo stile leggero e toccante e piano piano fa parte di te anche questo libro.




La strada in fondo al mare

Di Leah Fleming.

Sempre sulla scia del Titanic, e del suo centenario, mi sono fatta tentare dalle belle recensioni su internet di questo libro e dal prezzo, solo 9, 90 euro!
Il prezzo basso non denota un romanzo scadente o di categoria "B" anzi...


Edward John Smith
La storia, come dice anche l'autrice stessa in fondo al libro, prende spunto dalle dichiarazioni dei sopravvissuti del Titanic, secondo le quali, il capitano della nave, Edward John Smith (Hanley, 27 gennaio 1850 –Oceano Atlantico, 15 aprile 1912), salvò un neonato dalla acque gelide affidandolo ad una scialuppa di salvataggio e lasciandosi poi morire in mare.

Il racconto è diviso, tipo diario, nei ricorsi dei personaggi, che iniziano nel 1912 e continuano fino al 1959, passando attraverso le due guerre (1914-18, 1939-45) e attraverso più generazioni.

I personaggi principali all'inizio sono:
May Smith, che perde figlia (naturale) e marito nell'affondamento, e si ritrova senza più una vita e aggrappata all'unica persona che gli rimane:
Ella Smith, la bambina salvata dal capitano, che solo nell'adolescenza scoprirà di non essere chi crede di essere stata fino ad allora.
Celeste Parkes, una fantastica donna che trae forza e coraggio dalla tragedia del Titanic per cambiare la sua vita e quella degli altri.
Intorno a queste 3 persone vengono introdotti figli, mariti, fratelli, parenti e alti personaggi secondari che legano e infittiscono la trama di colpi di scena, per niente banali, e momenti toccanti.
"La famiglia la fa da padrona", intorno a questo vincolo vengono ribaltate le sorti di intere generazioni, il tutto raccontato con maestria e bravura.
Personaggi reali, come il capitano Smith, sua figlia, Margaret Brown e personaggi inventati vengono mischiati insieme per creare una trama possibile, ma non provata.

Il romanzo si svolge, oltre che a cavallo tra  molti anni e varie famiglie, anche tra luoghi diversi:


Gran Bretagna, Lichfield, la cittadina in cui Celeste, May ed Ella ricominciano una vita, è ben caratterizzata, descritta attraverso i ricordi e purtroppo anche attraverso la guerra, in questo luogo si trova anche la statua commemorativa al capitano Smith del Titanic.
Statua Capitano Smith RMS Titanic
La Cathedral Close è la protagonista di questa location, in tutte le stagioni e in tutte le vite dei personaggi che vivono alla sua ombra protettiva, sembra che anche i luoghi invecchino con i personaggi e le loro vite.


Lichfield, Cathedral Close
USA, Akron: qui viveva Celeste prima di tornare in Gran Bretagna dalla sua famiglia, ma qui vive suo figlio, dove si trova un lavoro e cresce la sua famiglia.




Italia, Sansepolcro: posso dire che qui tutto inizia, e tutto finisce. 
I luoghi italiani sono descritti in modo particolarmente sentito, infatti l'autrice nelle sue ricerche ha visitato tutti i luoghi citati.
Merletto tipico di Sansepolcro

Un libro ben scritto che richiama storie e sentimenti persi nella storia.
Bellissimo. Emozionante.

Trama:

È il 10 aprile 1912 quando May Smith si imbarca in terza classe sul Titanic, insieme con il marito Joe e la figlia Ellen, decisa a inseguire il sogno americano.
In prima classe viaggia Celeste Parkes, che sta tornando negli Stati Uniti dopo una visita alla sua famiglia.
Ma la notte del 15 aprile il transatlantico entra in collisione con un iceberg e il destino di tutti i viaggiatori si infrange contro una montagna di ghiaccio.
In un attimo si diffonde il panico: i passeggeri della prima classe vengono tratti in salvo sulle poche scialuppe, quelli della terza non possono far altro che tuffarsi nelle gelide acque dell 'Atlantico e sperare in un miracolo. May, ormai allo stremo delle forze, viene accolta a bordo di una delle imbarcazioni.
La donna è disperata: crede di aver perso la figlia e il marito. Ma proprio in quei concitati minuti il capitano del Titanic, Edward Smith, le affida una neonata avvolta in una coperta.
Alle prime luci dell 'alba, però, May fa una terribile scoperta…


Intervista all'autrice del libro Leah Fleming.


Video di presentazione del libro.


Riprese del Titanic prima della sua partenza.

Video originale del Titanic -1912.


 Video sul museo dedicato al Titanic in Tennesse, USA.


Video del relitto in fondo al mare.

La ricamatrice di segreti

Di Kate Alcott.



Ispirato dalla tragedia del Titanic, nel suo centenario (15 aprile 1912 - 15 aprile 2012), questo libro racconta fatti realmente accaduti e avvenimenti fittizi, romanzando in modo discreto l'intera trama.
Inizia qualche giorno prima della notte dell'affondamento del famoso transatlantico Titanic, soprannominato l'inaffondabile, e continua nelle vicende dei personaggi durante gli interrogatori postumi a New York e Washington.
I personaggi reali e non, sono caratterizzati discretamente e le descrizioni sono un poco scarse, anche se l'autrice tenta di descrivere maggiormente gli stati d'animo piuttosto che gli avvenimenti ad essi legati.
Lady Lucile Duff Gordon, una stilista inglese, incontra una ragazza, Tess Collins , prima di imbarcarsi sul Titanic, e la porta con se come sua cameriera. Da qui, la vita di Tess cambierà per sempre, diventerà, a New York, assistente di Madame Duff Gordon e troverà due amori, incontrati entrambi sul Titanic.


Titanic
La trama è un po' banale: tragedia, amore, rivalità. Viene poco trattato il dramma dell'affondamento e si concentra più sul dopo, il che poteva essere originale, se ben fatto.
Si intuisce che l'autrice, al suo primo romanzo ricordiamolo, si è documentata sugli interrogatori e sui fatti dopo il 15 aprile, ma nel libro vengono citati a pezzi e mal amalgamati con la trama.
Detto questo però, se si sorvola sul fatto che si capisce già come andrà a finire fin dal primo incontro di ogni nuovo personaggio che viene presentato, la Alcott ha scelto di citare abbastanza bene il clima di cambiamento in cui tutti i fatti si svolgono.
L'indipendenza delle donne, dalla gonna corta, al diritto di voto, alla promozione lavorativa di Pinky, una reporter donna.


Una folla di gente davanti alla sede della compagnia navale

«White Star Line» di Southampton legge i nomi

dei dispersi nel naufragio del Titanic

Cambiamenti, questi, tutti nuovi per l'epoca, il 1912, dove le donne portavano corsetti, gonne lunghe, guanti e ombrellino.


Modello del 1912 di abito da sera -Lucile-
La scelta di introdurre questo tema attraverso una stilista (Lady Lucile Duff Gordon), realmente esistita, e la moda del tempo è stata un'ottima idea.
 A volte il ritmo veloce e scorrevole del romanzo induceva la mia fantasia ad ambientarlo ai giorni nostri, forse anche per il carattere forte e deciso della protagonista che aimè mi faceva capire tutto al volo , peccato per i colpi di scena persi.
Moda nei primi anni del 1900

Invece il trauma post Titanic e la felicita per una nuova vita nel Nuovo Mondo, sono ben sentiti e rappresentati, anche se traspariva poco la divisione sociale dell'epoca dopo i numerosi tentativi dell'autrice di rappresentarla.

Trama:

Cherbourg, Francia, 10 aprile 1912. È stata una bugia, il biglietto che ha permesso a Tess di salire sulla nave più lussuosa del mondo, diretta in America: stanca di passare le giornate a cucire per pochi spiccioli e dotata di uno straordinario talento come ricamatrice, la ragazza ha trovato il coraggio di avvicinare Lady Lucile Duff Gordon e, mentendo sulla propria identità e sul proprio passato, ha convinto la celebre stilista ad assumerla come segretaria personale. Adesso, davanti a lei, si apre un mondo che sembra uscito da una fiaba: saloni maestosi, tavole imbandite, cabine sfarzose e, soprattutto, sontuosi abiti di velluto cangiante, pizzi raffinati, sete pregiate… Eppure, in quei pochi giorni di viaggio, non sono soltanto la magnificenza e la ricchezza a stupire Tess; ben più sconvolgenti, infatti, sono gli sguardi e le parole di Jim, l’umile mozzo che ha fatto breccia nel suo cuore. Proprio come, di lì a poco, un iceberg farà breccia nell’«inaffondabile» Titanic…
New York, 18 aprile 1912. Giunti negli Stati Uniti, i sopravvissuti al naufragio del Titanic vengono accolti come eroi. Ben presto, però, l’ombra del sospetto oscura proprio la stella di Lady Gordon, accusata da un giornale scandalistico di aver corrotto gli ufficiali di bordo pur di salire su una delle poche scialuppe di salvataggio. E, quando scoprirà che la fonte di quella notizia è Jim, Tess sarà costretta a una scelta drammatica: proteggere la sua benefattrice o combattere al fianco del suo grande amore…




Link alla marca di lingerie Lucile, qui.

Video presentazione libro.

Un ottimo sito italiano sul Titanic, completissimo di tutto quello che si vorrebbe sapere e non.



Orgoglio e pregiudizio

di Jane Austen.

Inizio dicendo che ho letto non con poche difficoltà questo romanzo.
Sono stata spinta a leggerlo per l'enorme successo che ha avuto, e dal fatto che è praticamente un classico della letteratura inglese.
Ho comprato l'intera raccolta dei romanzi di Jane Austen della Bur, un'edizione bellissima, con una copertina che mi chiamava dallo scaffale; non ho potuto fare a meno di uscire dalla libreria con il libro tra le mani.
Nonostante queste premesse, mentre leggevo il libro, ho trovato noioso come la Austen scrive: pochissime descrizioni e tutto in discorso diretto. Ovviamente il modo di parlare è quello dell'epoca (1800), poco scorrevole e molto contorto anche per dire cose banali.
Insomma, per mio gusto, poco piacevole.

Cmq alla fine della mia lettura, e dopo aver riesaminato la trama e i personaggi, mi sono accorta che la forza della Austen è nel dare carattere ai propri personaggi grazie appunto alle loro frasi e ai loro gesti.
Alla fine ti sembra di conoscerli da sempre e a dire il vero ti ci ritrovi anche un pochino, nonostante la differenza abissale dell'epoca.

La mia preferita é Elizabeth Bennet, carattere forte, lingua veloce e idee fin da subito ben chiare, anche se poi i fatti le fanno cambiare idea, insomma:"solo una stupida non cambia idea!".
Mi ci rivedo anche un poco.
La signora Bennet rimane il personaggio più odioso e scontato, oltre a Lidia Bennet.

Nel ritmo tranquillo e serrato allo stesso tempo dei vari discorsi con cui vengono introdotti i vari aneddoti, trovano anche spazio colpi di scena romantici. 
Mr Darcy sorprende tutti, oltre al lettore ed Elizabeth con il suo carattere che a primo impulso sembra orgoglioso e un pò scontroso, a poi nel corso della storia diventa romantico, dolce, serio e posato.
Il compagno ideale per la irriverente e irruenta Eliza. Allo stesso tempo Bingley e jane sembrano fatti l'uno per l'altro. Le coppie sono il forte di questo romanzo.


Ecco uno schema dei rapporti tra i vari personaggi

Il titolo, Orgoglio e pregiudizio, descrive i sentimenti dei due protagonisti: l'orgoglio iniziale di Mr Darcy, e il pregiudizio di Elizabeth, che nel corso della storia mutano in rispetto e amore profondo.

Grazie ai viaggi nei vari posti dell'inghilterra che i personaggi toccano e hai temi trattati, si ha uno stralcio preciso della società inglese di quell'epoca, dei suoi usi e costumi. Ovviamente si parla di famiglie di campagna, non di alta nobiltà, in cui la vita è diversa.


Trama:
In provincia non succede mai molto, e l’arrivo di due scapoli giovani e benestanti è un avvenimento. Specialmente in una casa con ragazze in età da marito e di scarsi mezzi, come sono le cinque sorelle Bennet. Eppure, fin dal primo incontro, tra la vivace Elizabeth e lo scostante Darcy scatta una cordiale antipatia; quando la ragazza scopre che lui trama contro la liaison tra l’amata sorella Jane e l’amico Bingley, l’avversione si fa ancora più forte. Ma gli eventi sgretoleranno il pregiudizio di Elizabeth, e anche Darcy, nonostante il suo orgoglio aristocratico, si scoprirà perdutamente innamorato. Nel suo capolavoro, Jane Austen tratteggia con affetto e brio la vita provinciale che conosceva così bene, e i suoi personaggi deliziosi animano una commedia di costume tra le più amate della letteratura inglese.

da Bur.


Il film più bello sulla vita di Jane Austen che ho visto è stato Becoming Jane, qui la recensione.
E ovviamente il film più bello è Orgoglio e pregiudizio del 2005, qui la recensione.

La scelta dei luoghi è sublime, i costumi e gli arredi curati nel minimo dettaglio, le musiche fantastiche e l'interpretazione dei personaggi perfetta.
Solo qualche piccolo cambio nella sceneggiatura, presuppongo per rendere più scorrevole e tagliare pezzi inutili di dialoghi nel film.

La dichiarazione d'amore di Mr Darcy è a prova di qualsiasi cuore poco romantico o incline allo sdolcinerie.


Ovviamente, vista la fama del romanzo, in giro per la rete si trova di tutto riguardo sia alla scrittrice che al romanzo.
Bennet girls


Per diventare o per continuare ad essere delle fan di Jane Austen ecco qui un blog letterario sul mondo Austeriano molto interessante.

Pemberley Pond è un bellissimo sito tutto su orgoglio e pregiudizio fatto da due bravissime illustratrici. A mio avviso dalle loro immagini traspare tutto l'amore che hanno per questo romanzo e la sua autrice.

Pemberley Pond è anche un bellissimo negozio online di materiale tutto a tema Austeriano, sempre curato dalle autrici del sito.  
E qui altri bellissimi gadget sempre dello studio di illustrazione che ha curato Pemberley Pond.
Oggetti ben fatti per persone appassionate.



Sicuramente prenderò il coraggio a due mani e leggerò gli altri libri di Jane Austen.









I misteri di Flavia De Luce

di Alan Bradley.


"Flavia De Luce
e il delitto nel campo di cetrioli"

Ho letto questo libro "Flavia De Luce e il delitto nel campo di cetrioli"
un po’ di tempo fa, ed è il primo di una serie intitolata " I misteri di Flavia De Luce". 

L'ho trovato travolgente, intrigante e con una fresca ventata di novità nel genere.

Qui il video promozionale del libro per Mondadori.
qui un bellissimo video. (La Flavia di questo video è perfetta, proprio come si immagina).




"La morte non è cosa per ragazzine"

Ho appena finito di leggere "La morte non è cosa per ragazzine" il secondo libro di questa serie appassionante e fuori dal comune.


La protagonista è Flavia De Luce, una ragazzina di undici anni che di questa età ha solo il numero sulla carta d'identità. Infatti, è perspicace, intelligente, furba e non priva di colpi di genio.
Come si capisce dai titoli, la serie è un poliziesco, ambientato negli anni 50, bellissima epoca, dove ancora la televisione non comandava e la parola scritta e i rapporti tra le persone erano più profondi e importanti.

 Flavia, come già detto, ha undici anni e fa parte di una famiglia aristocratica in decadenza che vive in un’antica dimora di un paesino chiamato Bishop's Lacey, in Inghilterra. Il paese è inventato dallo scrittore Alan Bradley, ed è descritto nei luoghi che incontriamo nel racconto in modo magistrale.

La scelta di un personaggio femminile è data dal fatto che in questo genere, il poliziesco appunto, di norma i protagonisti sono uomini adulti, qui invece una bambina diventa come invisibile agli occhi del paese; e fa la cosa che ogni bambina sa fare meglio, porre domande. 
La copertina del secondo libro, a mio avviso, non rispecchia per niente l'immagine di Flavia, che è una scarmigliata ragazzina con gli occhiali rosa, sempre in sella alla sua bicicletta "Gladys".

Inoltre Flavia è appassionata dalla chimica e più precisamente dai veleni, per questo possiede a casa un laboratorio chimico ereditato da suo zio Tarquin De Luce. Il laboratorio è antico e in stile georgiano, una meraviglia.
La famiglia De Luce vive a Buckshaw, una dimora antica in cui oltre a Flavia abitano le due sorelle Ophelia e Daphne, entrambe odiose con lei, e il padre, colonnello Haviland De Luce. Il tuttofare Dogger e la signora Mullet, che si occupa di portare in tavola colazione, pranzo e cena alla villa, partecipano alle indagini della piccola Flavia e non mancano di aiutarla.

Bishop Lacey, il paese dove si svolge la maggior parte dei fatti, qui sotto la cartina all'inizio del libro, è bellissimo, le ambientazioni ci catapultano proprio nell’Inghilterra degli anni 50 dopo la guerra, con tutti i suoi abitanti e le loro storie che sono introdotte dallo scrittore man mano che li incontriamo.


La storia è avvolgente, parte un po’ a rilento, proprio per creare la trama in cui poi tutto, ma proprio tutto, avverrà.

Trama:
Torna, più in forma che mai, la terribile e precocissima detective undicenne Flavia de Luce, con la sua passione pericolosa per la chimica e per la soluzione di omicidi misteriosi. Siamo sempre nella magica atmosfera della campagna inglese degli anni Cinquanta, e questa volta Flavia si ritrova alle prese con ben due morti, separate nel tempo ma collegate nel più inverosimile dei modi.
Proprio quando la nostra eroina pensava che la sua carriera d’investigatrice fosse finita, l'adorato burattinaio Rupert Porson ha uno sfortunato e fatale appuntamento con la corrente elettrica attraverso le corde che reggono le sue marionette di legno. Ma chi può aver voluto una cosa del genere e perché? La vicenda è talmente curiosa che Flavia lascia perdere i suoi esperimenti chimici e i suoi progetti vendicativi contro le sorelle maggiori Ophelia e Daphne e, inforcata la fidata bicicletta Gladys, parte dall'antica magione di famiglia decisa a risolvere questi misteri mortali. La pazza che vive a Gibbet Wood sa più di quanto non dica? E che ruolo hanno nella faccenda uno strano pilota tedesco - ex prigioniero di guerra - ossessionato dalle sorelle Brontë, una zia zitella acidissima, per non parlare di una scatola di cioccolatini avvelenati? Ma la figura più enigmatica si rivela Nialla, l'affascinante e bizzarra assistente di Porson. Tutto sembra rinviare a un legame con una morte sospetta, avvenuta anni prima, e a un caso che la polizia locale non riesce a risolvere. Ma queste sue investigazioni non finiranno per mettere Flavia in un pericolo letale?


 trama da Mondadori.




Nei personaggi di questo capitolo della serie: il vicario, il burattinaio Rupert Porson e la sua aiutante Nialla, la pazza del paese Meg, e, gli Ingleby, agricoltori della fattoria, si sente il coinvolgimento del lettore nel mondo di Flavia, sembra quasi si essere come un abitante di Bishop Lacey che assiste allo svolgersi dei misteri e dei colpi di scena.

Per condire il tutto c'è la passione per i veleni che Flavia riversa nel suo laboratorio e nei cioccolatini destinati alla sorella, oltre a ciò usa il suo sesto senso e le sue conoscenze chimiche per uscire da più di una brutta situazione.

Qui il video promozionale del libro per la Germania.

Sembra sia prevista anche una serie TV inspirata a Flavia.
Potete leggere qui.

Qui un delizioso gioco su Flavia De Luce.

Questi sono fino ad ora i 4 libri usciti della serie,
in Italia sono editi solo i primi due da Mondadori.





Qui la pubblicità per i 4 libri, grafica accattivante per una serie di libri, purtroppo in Italia non hanno seguito la stessa linea e non hanno neanche ripreso la prima copertina per creare una serie con un filo logico.

Aspetto trepidante il terzo libro, di sei, della serie "I misteri di Flavia De Luce".